Uno studio condotto da Li et al. ha esaminato l'efficacia di una scansione TC condotta a 70Kvp, combinata con l’algoritmo di intelligenza artificiale TrueFidelity, nella riduzione della dose di radiazioni e di mezzo di contrasto durante un’angio-TC coronarica (CCTA) eseguita con la tecnologia 1-Beat cardiac.
Questo approccio è stato testato su pazienti normopeso e confrontato con un protocollo convenzionale, che utilizzava una tensione al tubo di 120 kVp e ricostruzione iterativa. Lo studio ha coinvolto 100 pazienti con età media di 65±13 anni per il gruppo a bassa dose (70kVp) e di 61±11 anni per il gruppo con protocollo convenzionale (120kVp), senza differenze significative in termini di indice di massa corporea (22,60±2,06 kg/m² vs. 22,55±2,36 kg/m², p = 0,908) e frequenza cardiaca (74,46±12,42 vs. 70,88±14,54, p=0.189). I risultati hanno mostrato una riduzione della dose di radiazioni del 54,5% (0,75±0,14 mSv rispetto a 1,65±0,66 mSv nel protocollo convenzionale, p < 0,0001) e una diminuzione del 50,6% nell'uso del mezzo di contrasto (23,82±3,69 mL contro 48,23±6,38 mL, p < 0,0001), migliorando allo stesso tempo la qualità dell'immagine rispetto ai protocolli tradizionali.
Un'analisi simile è stata condotta su pazienti sovrappeso, dove è stata utilizzata una tensione a 80 kVp combinata con TrueFidelity. Lo studio ha incluso 100 pazienti con età media di 63±12 anni nel gruppo a bassa dose e di 61±10 anni nel gruppo con protocollo standard, senza differenze significative per indice di massa corporea (28,05±1,47 kg/m² vs. 27,81±1,40 kg/m², p = 0,399) e frequenza cardiaca (71,42±12,48 vs. 68,78±13,82, p=0.319). Anche in questo caso, si è osservata una riduzione della dose di radiazioni fino al 45% (1,01±0,45 mSv rispetto a 1,85±0,40 mSv, p < 0,001) e una riduzione del mezzo di contrasto fino al 43% (33,69±3,87 mL rispetto a 59,11±5,60 mL, p < 0,001), con un miglioramento della qualità delle immagini.
Conclusioni dello studio
La tecnica 1-beat cardiac combinata con basse tensioni del tubo e TrueFidelity ha dimostrato di ridurre in modo significativo la dose di radiazioni e l'uso di mezzo di contrasto: fino al 54,5% delle radiazioni e al 50,6% del mezzo di contrasto nei pazienti normopeso, e fino al 45% e 43%, rispettivamente, nei pazienti sovrappeso. Questi risultati confermano il potenziale della tecnologia nell'ottimizzazione delle procedure di CCTA, rendendole più sicure senza comprometterne la qualità diagnostica.
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