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La cardiologia cambia marcia - finalmente

Di Peter Arduini, Presidente e CEO GE HealthCare

Immagini PET MPI (myocardial perfusion imaging) del cuore mostrano la perfusione miocardica in un paziente con indice di massa corporea elevato, contribuendo alla valutazione della funzionalità cardiaca e all’individuazione di eventuali aree di ipoperfusione.

La cardiologia sta attraversando un momento di profondo cambiamento.

Negli ultimi anni, i progressi nella cura del cuore sono stati più significativi di quanto visto nelle decadi precedenti. Un'accelerazione che, francamente, era attesa da tempo.

Tic toc, il tempo scorre

Dieci anni fa, Apple lanciava lo smartwatch più avanzato mai visto, un dispositivo capace di monitorare l’attività fisica e la frequenza cardiaca, effettuare pagamenti e persino gestire chiamate: tutto dal polso. Per molti, è stato amore a prima vista. E anche chi, come me, si è sempre considerato un tradizionalista – legato all’orologio classico da indossare ogni giorno – ha finito per cedere, almeno ogni tanto, al richiamo di questo minicomputer da polso. Mi fa sentire più produttivo, e anche un po’ più in salute.

Da allora, gli smartwatch hanno superato in maniera convincente la prova del tempo. Oggi integrano algoritmi basati sull’intelligenza artificiale, approvati dalla FDA e da molti sistemi sanitari nazionali, in grado di rilevare segnali precoci di emergenze cardiache — come l’assenza di polso o di movimento — e attivare automaticamente i soccorsi. In situazioni critiche, ridurre anche di pochi minuti il tempo tra l’evento critico e l’intervento può fare un’enorme differenza. E offrire al paziente il dono più prezioso: più tempo di qualità.

L'esplosione dell’imaging

Grazie alla tecnologia Sonic DL™, basata su deep learning, è oggi possibile eseguire esami di risonanza magnetica cardiaca con qualità diagnostica senza necessità di apnea. Questo rende la procedura accessibile anche ai pazienti più fragili.

Negli ultimi dieci anni, l’avanzamento più evidente in cardiologia si è verificato proprio nell’ambito dell’imaging — soprattutto quando integrato con l’intelligenza artificiale.

Un’analisi pubblicata sul Journal of the Society for Cardiovascular Angiography & Interventions ha approfondito il crescente impiego dell’AI nell’imaging cardiovascolare e nella cardiologia interventistica. Tra gli autori, Elazer R. Edelman, professore al MIT e alla Harvard Medical School e cardiologo presso la terapia intensiva cardiovascolare del Brigham and Women’s Hospital, ha descritto l’impatto dell’intelligenza artificiale come “profondo”, in particolare per quanto riguarda l’elaborazione delle immagini, il supporto alla diagnosi, la valutazione del rischio e il processo decisionale.

"L’AI ha il potere di aumentare la precisione, migliorare gli esiti clinici e democratizzare le competenze in tutto il settore."

In GE HealthCare stiamo ampliando la nostra visione: da produttori di tecnologie di imaging a fornitori di soluzioni integrate per la salute, con un obiettivo chiaro: offrire un’assistenza di precisione, lungo tutto il percorso del paziente. Lo facciamo sviluppando dispositivi intelligenti e terapie mirate, progettati per specifiche condizioni cliniche — come la cardiopatia ischemica o la fibrillazione atriale — e supportati dall’intelligenza artificiale.

Chiamiamo questo approccio strategico D3: una visione che ci consente di supportare i clinici nel fornire un’assistenza sempre più personalizzata ed efficace.

Secondo una recente analisi pubblicata su Circulation: Cardiovascular Imaging, in cardiologia si stanno diffondendo sempre di più tecniche diagnostiche non invasive come la risonanza magnetica cardiaca, la PET[i] e l’angio TC coronarica (CCTA). Quest’ultima, in particolare, è un esame rapido e non invasivo che utilizza uno scanner TC ad alta risoluzione per ottenere immagini tridimensionali dettagliate del cuore.

Per pazienti ad alto rischio, come Thomas Pfaus — regista tedesco che ha perso entrambi i genitori per malattie cardiovascolari — la CCTA ha rappresentato molto più di un test: è stata uno strumento fondamentale per guardare da vicino il proprio cuore e ritrovare un po’ di serenità. Dopo appena dieci minuti di esame, Pfaus ha scoperto di avere alcune placche, ma nulla di particolarmente allarmante.

Nel 2021, l’American College of Cardiology (ACC), l’American Heart Association (AHA) e la European Society of Cardiology (ESC) hanno aggiornato le linee guida, raccomandando la CCTA come esame di prima scelta nei pazienti con dolore toracico.
Un ulteriore impulso è arrivato quest’anno dagli Stati Uniti, dove una nuova politica di rimborso ha più che raddoppiato i compensi Medicare per gli ospedali che eseguono CCTA.

Grazie a queste novità, unite ai continui progressi tecnologici, la CCTA è oggi una delle tecniche di imaging cardiaco in più rapida crescita. E secondo le previsioni, la sua diffusione è destinata ad aumentare sensibilmente nei prossimi anni.

Negli ultimi anni, GE HealthCare ha rafforzato gli investimenti in ricerca e sviluppo per potenziare le capacità diagnostiche nelle principali modalità di imaging cardiaco. Il focus è sull’integrazione di funzionalità avanzate basate sull’intelligenza artificiale, in grado di anticipare la diagnosi, migliorare l’accuratezza e ridurre i tempi di esecuzione degli esami, con un impatto diretto sulla qualità delle cure.

Tra le novità più rilevanti, c’è Revolution™ Vibe[ii], un sistema “all in one” per CCTA, progettato per fornire immagini di alta qualità anche in condizioni cliniche complesse — come nei pazienti con fibrillazione atriale o calcificazioni coronariche di grado severo.
Grazie all’AI integrata, lo scanner permette diagnosi rapide e precise, migliorando al tempo stesso il comfort del paziente e l’efficienza del workflow clinico.

Con la diffusione delle malattie cardiovascolari a livello globale, cresce la necessità di tecnologie diagnostiche avanzate, capaci di offrire risposte rapide, affidabili e accessibili. In questo scenario, l’angio TC coronarica (CCTA) si conferma uno strumento sempre più cruciale.

Il nuovo sistema Revolution™ Vibe [iii] integra la tecnologia Unlimited One-Beat Cardiac imaging, che consente di acquisire immagini cardiache di alta qualità in un solo battito, anche nei casi più complessi — come pazienti con fibrillazione atriale o con calcificazioni coronariche di grado severo.

Il tempo gioca a nostro favore

In un momento in cui tutto ruota attorno alla riduzione dei tempi — che si tratti di un esame o di un intervento — c’è un’innovazione che mi entusiasma in modo particolare: una tecnologia che ottimizza il tempo in un modo del tutto nuovo.
Parliamo della sfida rappresentata dalla breve emivita dei traccianti PET attualmente utilizzati nella perfusione miocardica, che limita l’accessibilità e la flessibilità diagnostica nei pazienti con coronaropatia nota o sospetta.

Immagini PET MPI a riposo e sotto sforzo di un paziente con un indice di massa corporea di 53 mostrano le differenze nella perfusione miocardica e consentono una valutazione accurata della funzione cardiaca in condizioni di stress variabile.

Il nuovo radiofarmaco F18 flurpiridaz, lanciato da GE HealthCare negli Stati Uniti, si distingue per un’emivita significativamente più lunga rispetto a quella dei traccianti PET attualmente disponibili, aprendo la strada a una distribuzione più ampia e capillare verso ospedali e centri diagnostici.

Durante i trial clinici, F18 flurpiridaz è stato definito da uno degli sperimentatori principali un vero “game-changer”, in grado di rendere più accessibile la PET miocardica

Risorse:


[i] Yosef A. Cohen, MD, Luca Bremner, BA, Mrinali Shetty, MD, et al. Temporal Trends in Noninvasive and Invasive Cardiac Testing From 2010 to 2022 in the US Medicare Population. Circulation: Cardiovascular Imaging. March 13, 2025.

[ii]  Revolution Vibe è marcata CE e in attesa di autorizzazione 510(k) da parte della FDA Statunitense. Non disponibile per la vendita negli Stati Uniti.  

[iii] Revolution Vibe è marcata CE e in attesa di autorizzazione 510(k) da parte della FDA Statunitense. Non disponibile per la vendita negli Stati Uniti.