Tecnologie e strumenti per aiutare ingegneri clinici, medici e direzioni sanitarie a lavorare in modo più efficiente, sicuro e sostenibile
Il lavoro degli ingegneri clinici è spesso silenzioso ma fondamentale: garantire che ogni dispositivo sia disponibile, funzionante e sicuro quando serve, per permettere ai team clinici di offrire la miglior cura possibile.
Ma oggi, con l’aumento del numero di dispositivi sempre più complessi e connessi, gestire in modo efficiente il parco tecnologico sta diventando sempre più difficile.
Gestione remota dei dispositivi: cos’è, perché adottarla, come funziona
Cos’è la gestione da remoto delle apparecchiature?
Si tratta di un insieme di soluzioni tecnologiche pensate per offrire maggiore visibilità, controllo e supervisione dei dispositivi medici, indipendentemente dalla loro ubicazione.
Perché sempre più ospedali stanno adottando questa tecnologia?
I vantaggi sono molteplici: dalla gestione più efficiente della manutenzione alla riduzione dei rischi legati alla cybersecurity. Altri benefici includono il contenimento degli allarmi ridondanti e il supporto alla pianificazione degli investimenti.
Come funziona?
Le soluzioni di fleet management da remoto accompagnano il ciclo di vita dei dispositivi biomedicali offrendo funzionalità avanzate: aggiornamenti software da remoto, gestione centralizzata delle configurazioni, accesso ai file di log e analisi delle metriche di utilizzo.
I vantaggi per gli ingegneri clinici: più controllo, meno complessità
La gestione da remoto delle apparecchiature può offrire una risposta concreta ad alcune delle sfide più urgenti che oggi gli ingegneri clinici si trovano ad affrontare: dal monitoraggio alla manutenzione di un numero crescente di dispositivi, spesso con risorse limitate e carichi di lavoro in aumento.
“Molti di noi si trovano a gestire un aumento delle responsabilità, ma le risorse a disposizione restano le stesse,” osserva Mark Huy, Clinical Engineer di GE HealthCare.
Grazie alla gestione remota, gli ingegneri clinici possono contare su strumenti concreti per semplificare e ottimizzare le attività quotidiane. In particolare, hanno la possibilità di:
- consultare dati in tempo reale relativi allo stato e all’utilizzo dei dispositivi, utili per diagnosi tecniche, manutenzioni e analisi operative;
- programmare e distribuire aggiornamenti software, upgrade funzionali e patch di sicurezza;
- gestire e monitorare le configurazioni dei dispositivi nelle diverse aree di cura, assicurando uniformità e controllo;
- ricevere notifiche automatiche in caso di allarmi tecnici, migliorando la tempestività dell’intervento.
Una recente indagine condotta tra ingegneri clinici ha rivelato che il 56% definisce il proprio carico di lavoro “elevato” o “eccessivo”, mentre solo il 3% lo considera “leggero”¹.
In questo scenario, le soluzioni di remote fleet management possono rappresentare un supporto strategico per alleggerire il carico operativo e favorire un impiego più efficiente del tempo e delle risorse.
Meno fermi macchina, più sicurezza
“Non è più necessario aspettare la segnalazione da parte del personale clinico o attendere la manutenzione programmata per scoprire un guasto,” sottolinea David Christenson, Engineering Director di GE HealthCare. “Grazie alla visibilità da remoto, è possibile individuare i problemi prima e risolverli più velocemente.”
Un altro vantaggio chiave è la possibilità di gestire e distribuire configurazioni in modo centralizzato, seguendo le indicazioni delle direzioni cliniche.
“Il risparmio di tempo è notevole: non serve più configurare ogni singolo dispositivo sul posto,” aggiunge Christenson. “Questo consente anche di rispondere in modo rapido e mirato alle esigenze specifiche delle diverse aree di cura, con un impatto minimo sull’operatività.”
Huy sottolinea il valore della gestione remota in ambito sicurezza: “Avere visibilità costante sulle vulnerabilità dei dispositivi è fondamentale. Serve a identificarle e risolverle in tempi rapidi, prima che diventino un rischio reale.”
Con l’aumento esponenziale dei dispositivi connessi, la cybersecurity è diventata una priorità non solo per i reparti IT, ma anche per l’ingegneria clinica.
Un’analisi pubblicata da Fierce Healthcare nel 2023 evidenzia un cambio di paradigma: se in passato gli attacchi informatici sfruttavano principalmente il phishing, oggi il punto d’ingresso più comune sono proprio le vulnerabilità nei software e nei dispositivi connessi.²
In sintesi, i benefici tangibili per gli ingegneri clinici sono:
- processi più snelli e tracciabili
- troubleshooting e manutenzione più proattivi
- possibilità di standardizzare configurazioni cliniche e parametri d’allarme per singole aree assistenziali
Benefici anche per il personale clinico: meno stress, più efficienza
È noto che i team clinici si trovano oggi ad affrontare condizioni di lavoro sempre più complesse, segnate da carenza di personale, sovraccarico operativo e fatica da allarmi.
Una recente indagine rivela che il 56% degli infermieri manifesta sintomi di burnout, mentre il 64% dichiara di vivere una situazione di forte stress legato alla professione³.
In questo scenario, l’adozione di tecnologie avanzate di gestione remota del parco biomedicale offrono vantaggi concreti anche per infermieri e operatori sanitari, contribuendo a migliorare l’esperienza sul campo e la qualità dell’assistenza.
- Meno fatica da allarmi: grazie alla possibilità di standardizzare configurazioni cliniche e parametri di allarme per ciascuna area di cura, in linea con le indicazioni dei responsabili clinici.
- Più tempo per i pazienti: quando i dispositivi sono già configurati in modo coerente con il contesto assistenziale, il personale spende meno tempo nella regolazione manuale delle impostazioni, concentrandosi di più sull’attività di cura.
- Meno interruzioni e meno frustrazione: una gestione più proattiva da parte dell’ingegneria clinica consente di anticipare malfunzionamenti, evitando interventi correttivi durante l’attività clinica e migliorando la continuità operativa.
- Maggiore aderenza agli standard clinici: la gestione remota consente di monitorare come vengono applicate le configurazioni nei diversi contesti assistenziali, offrendo ai responsabili clinici dati preziosi per identificare criticità e margini di ottimizzazione.
“Quando parliamo di tecnologia applicata all’assistenza, dobbiamo sempre chiederci che impatto avrà su chi lavora in prima linea,” afferma Traci Bartolomei, Global Clinical Development Manager di GE HealthCare. “I dispositivi dotati di funzionalità di gestione remota possono ridurre le distrazioni, permettendo agli infermieri di concentrarsi su ciò che conta davvero: i pazienti.”
Con oltre 20 anni di esperienza in ruoli assistenziali all’interno degli ospedali, Bartolomei sottolinea come nel corso di un solo turno un infermiere possa interagire con una decina di dispositivi diversi, ciascuno con interfacce, impostazioni e logiche di allarme proprie.
“Poter semplificare tutto questo grazie alla gestione remota fa davvero la differenza. Rende il lavoro più fluido e meno stressante.”
Anche Heidi Dondlinger, Portfolio Director di GE HealthCare, evidenzia l’importanza della personalizzazione contestuale nella configurazione dei dispositivi:
“Le impostazioni necessarie per un dispositivo in pronto soccorso possono essere molto diverse da quelle richieste in terapia intensiva. Quando i dispositivi vengono configurati automaticamente in base all’ambiente di cura o alla tipologia di pazienti, il personale può lavorare con maggiore serenità e meno distrazioni.”
Questo approccio contribuisce concretamente a migliorare il lavoro quotidiano dei clinici, con benefici diretti in termini di:
- Meno interruzioni nell’assistenza
- Riduzione della fatica da allarmi
- Maggiore attenzione e tempo dedicato al paziente
I vantaggi per la direzione ospedaliera: più efficienza, meno sprechi
Le direzioni ospedaliere si trovano oggi ad affrontare sfide sempre più complesse: carenza di personale clinico, aumento del carico amministrativo, riduzione dei rimborsi e crescente esposizione alle minacce informatiche⁴.
Sebbene non esistano soluzioni semplici a problemi di questa portata, le più recenti evoluzioni nella gestione remota del parco dispositivi possono offrire un contributo concreto su più fronti.
“In un momento in cui la soddisfazione del personale, il burnout e la carenza di risorse sono al centro delle preoccupazioni dei direttori sanitari, la gestione remota può contribuire a migliorare ciascuna di queste aree,” spiega David Christenson. “Inoltre, consente di aumentare l’efficienza e di individuare opportunità per ridurre gli sprechi.”
Una tecnologia strategica anche per il management
Adottare soluzioni di remote fleet management consente alle direzioni ospedaliere di ottenere benefici misurabili, sia in termini clinici che organizzativi:
- Maggiore qualità dell’assistenza e aderenza agli standard nei diversi reparti, ospedali e sistemi sanitari, con un impatto positivo anche sulla soddisfazione di personale e pazienti.
- Flussi di lavoro più efficienti per ingegneri clinici e team assistenziali, con un utilizzo più razionale delle risorse tecnologiche, maggiore integrazione tra dispositivi e migliori livelli di connettività.
- Ottimizzazione delle risorse umane, grazie alla possibilità per l’ingegneria clinica e i team IT di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto.
- Più efficienza operativa e supporto alla pianificazione degli investimenti, basata su dati aggiornati e affidabili.
- Riduzione del rischio informatico, grazie a un approccio più tempestivo e sistematico all’installazione di aggiornamenti e patch sui dispositivi connessi.
- Maggiore facilità nella gestione multisito o nell’integrazione di strutture acquisite, grazie alla possibilità di distribuire configurazioni da remoto in modo rapido e uniforme.
“Avere visibilità su utilizzo delle risorse, tempi di attività e livelli di standardizzazione è un vantaggio enorme in fase di pianificazione degli investimenti,” spiega Dondlinger. “I dati provenienti dai dispositivi e dagli strumenti di fleet management possono offrire insight preziosi anche su aspetti come i protocolli d’allarme, la saturazione dei posti letto e molto altro.”
Per riassumere, per le direzioni ospedaliere, i benefici della gestione remota si riflettono in modo concreto su più livelli:
- Maggiore efficienza
- Più soddisfazione da parte del personale clinico
- Pianificazione degli investimenti più informata e strategica
Pronti a cogliere i vantaggi della gestione remota?
GE HealthCare continua a innovare nel campo della gestione remota delle apparecchiature grazie a soluzioni avanzate per l’asset management, il monitoraggio della rete e il tracciamento in tempo reale dei dispositivi. Strumenti pensati per migliorare la visibilità, ridurre le interruzioni e rendere la manutenzione più efficiente e proattiva.
Con l’evoluzione di queste tecnologie, è fondamentale per ospedali e sistemi sanitari scegliere un partner in grado di guidare davvero il cambiamento. Una priorità? Puntare su soluzioni che supportino la comunicazione bidirezionale: dispositivi biomedicali capaci non solo di inviare dati in tempo reale, ma anche di ricevere aggiornamenti e modifiche da remoto.
Questo scambio continuo di informazioni permette agli ingegneri clinici di mantenere il pieno controllo operativo, migliorare i tempi di intervento e garantire la continuità delle cure in ogni fase del percorso clinico.
Referenze
- “HTM Salary Survey 2023,” 24x7 Magazine, last modified January 25, 2025
- Dave Muoio, “2024 Outlook: The cybersecurity trends health system leaders need to know,” Fierce Healthcare, last modified December 21, 2023
- “Mental Health and Wellness Survey 4 results,” American Nurses Foundation
- “Executive Summary: Hospitals and Health Systems Continue to Face Escalating Operational Costs and Economic Pressures as They Care for Patients and Communities,” American Hospital Association, modificato l'ultima volta ad aprile 2024
