Innovazione e sostenibilità la nuova visione di GE HealthCare

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"Innovazione: una nuova visione tra sostenibilità ed efficienza”: una giornata dedicata all’importanza delle tecnologie per rinnovare il sistema sanitario

Innovazione: una nuova visione tra sostenibilità ed efficienza”: questo il titolo e il fil rouge dell’evento organizzato da GE HealthCare a Roma a fine marzo, dedicato ai temi dell’innovazione sostenibile nel sistema sanitario. Una giornata in cui rappresentanti delle istituzioni e delle imprese, professionisti del mondo sanitario, dipendenti e collaboratori di GE HealthCare si sono confrontati su tematiche centrali per il futuro della sanità.

I lavori sono stati aperti da Antonio Spera, AD di GE HealthCare Italia, che nel corso del suo intervento ha illustrato come la tecnologia possa contribuire concretamente a rendere più efficiente il sistema sanitario. La sanità del futuro, per essere efficiente, dovrà infatti saper combinare Intelligenza Umana e Artificiale e sfruttare sempre di più i dati per ottenere migliori outcome a costi inferiori. Il dibattito è poi proseguito con un panel in cui i relatori istituzionali, moderati da Massimo Barberio, Direttore Government Affairs & Health Economics di GE HealthCare, hanno discusso di sostenibilità del SSN e opportunità legate al PNRR, mentre il pomeriggio è stato dedicato al tema dell’innovazione tecnologica con il coinvolgimento di esponenti del mondo clinico e sanitario.

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Il Dr. Andrea Baggiano, Direttore dellʼUnità di Risonanza Magnetica Cardiovascolare del Centro Cardiologico Monzino di Milano e il Prof. Marco Moschetta, Coordinatore della Breast Care Unit dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Consorziale Policlinico di Bari, hanno condiviso la loro expertise in ambito, rispettivamente, cardiologico e senologico.

Il Dr. Andrea Baggiano ha spiegato come negli ultimi anni si sia assistito ad una forte implementazione di nuove tecnologie in ambito cardiovascolare. L’ammodernamento di RM, TAC ed ecografie computerizzate comporta risvolti pratici rilevanti, permettendo di arrivare più velocemente e con un maggior grado di certezza a una diagnosi e di pianificare le procedure interventistiche per offrire al paziente la soluzione terapeutica più adeguata in tempi ridotti.

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Il Prof. Moschetta ha illustrato invece il concetto della One Stop Clinic, un nuovo modo di pensare e gestire il percorso di diagnosi di secondo livello in senologia che prevede l’utilizzo di tecnologia avanzata come tomosintesi, ecografia automatica, mammografia con contrasto e biopsia sotto guida CEM. “I pazienti con priorità di secondo livello possono recarsi nella clinica per richiami di secondo livello di screening o sintomatologia per affrontare un percorso multistep che può portare ad una diagnosi conclusiva entro la giornata” – ha spiegato il Prof. Moschetta – “Il percorso prevede la presenza di un team multidisciplinare che va ad accreditare il centro di senologia e consente di discutere caso per caso per avviare un percorso personalizzato per la singola paziente. Si è visto che i dati di performance migliorano notevolmente se utilizziamo l’approccio One Stop Clinic all’interno dei percorsi di diagnosi e cura del carcinoma mammario”.

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Nello spazio della Digital Arena, si sono succeduti diversi interventi aventi come filo conduttore le innovazioni digitali e l’intelligenza artificiale, fondamentali per una gestione efficiente degli asset, delle persone e dei servizi clinico-ospedalieri.

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L’evento si è concluso con il panel “Innovazione tecnologica & outcome clinico in Oncologia”, dove sono intervenuti il Prof. Giuseppe Curigliano, Direttore Divisione di Sviluppo Nuovi Farmaci per Terapie Innovative, Istituto Europeo di Oncologia, Università Statale di Milano, il Dr. Paolo Marra, UO Radiologia, ASST Papa Giovanni XXIII, Università Milano-Bicocca, il Prof. Andrea Laghi  Direttore UOC Radiologia, Azienda Ospedaliero Universitaria SantʼAndrea, Università Sapienza di Roma e il Prof. Arturo Chiti, Direttore Medicina Nucleare, Università Vita-Salute San Raffaele. I professionisti hanno portato la propria esperienza, sottolineando i cambiamenti necessari e i bisogni nell’area oncologica e mettendo l’accento sull’impatto che l’utilizzo di strumenti sempre più all’avanguardia ha nella diagnosi e nella cura dei pazienti.