AIR Coils e AIR Recon DL imaging prostata

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Come AIR Coils e AIR Recon DL stanno rivoluzionando l’imaging della prostata

Quando i medici sospettano un cancro alla prostata, possono contare su un dispositivo speciale simile a una coperta da posizionare sull’addome del paziente prima di eseguire una biopsia sotto guida RM. Solo cinque anni fa, per lo stesso paziente sarebbe stato necessario inserire una bobina endorettale per individuare il tumore.

Le speciali bobine AIR Coils, avvolgenti come una coperta, non solo migliorano il livello di comfort del paziente durante la biopsia ma, quando vengono utilizzate congiuntamente al software di intelligenza artificiale AIR Recon DL, sono anche in grado di produrre immagini nitide in tempi rapidi.

Innovazioni come questa contribuiscono a far progredire l’imaging prostatico, rendendo la diagnosi del cancro alla prostata e il suo trattamento sempre più precisi.

“AIR Coils ha permesso un significativo miglioramento della qualità delle immagini, ma né noi né GE HealthCare intendiamo fermarci qui” dice il Dr. Aytekin Oto, primario del reparto di radiologia alla  UChicago Medicine. “Il progresso non si ferma mai ”.

Gli albori dell'imaging prostatico

Circa 20 anni fa i radiologi iniziarono a utilizzare l’imaging con risonanza magnetica durante le procedure di biopsia alla prostata. Era una tecnica superiore rispetto al suo predecessore, l’imaging a ultrasuoni. Gli ultrasuoni non potevano determinare il punto esatto di un sospetto tumore alla prostata, così per i medici era difficile individuare le aree più problematiche durante le biopsie.

“Gli ultrasuoni si usavano per localizzare la prostata, mentre la risonanza permette di identificare il punto esatto in cui si trova il cancro” dice Oto. 

Con la risonanza i medici individuano e effettuano biopsie di tumori clinicamente significativi utilizzando bobine a radiofrequenza (RF) che svolgono la funzione di antenne, ricevendo segnali che vengono usati per produrre le immagini delle parti del corpo circostanti. Senza una bobina a RF vicino alla prostata, la risonanza magnetica non è in grado di elaborare immagini di questa ghiandola, che è localizzata proprio di fronte al retto. Così fino ad oggi, i radiologi erano costretti a inserire una bobina endorettale – un cavo sottile ricoperto di lattice gommoso -  al fine di ottenere immagini affidabili della prostata.

La pratica “non era certo piacevole per i pazienti ” afferma Oto” ma “vi era una buona possibilità di avere un quadro accurato nella determinazione del rischio al momento della diagnosi”.

Una tecnica più gentile

I radiologi stanno iniziando a dismettere le bobine endorettali a favore delle bobine AIR.

“La bobina in sé è molto leggera, sebbene sia provvista di tutti gli elementi” dice Oto. “Più la avviciniamo all’area di interesse migliore sarà la qualità dell’immagine che riusciremo ad ottenere”.

Durante l’esame di risonanza magnetica con AIR Coils, un tessuto leggero conduttivo viene posto sull’addome e sull’inguine del paziente, quindi rimboccato tra le gambe. Le altre bobine sono posizionate nel letto della risonanza magnetica, contro la schiena. Il loro utilizzo, insieme ad AIR Recon DL, permette di localizzare la prostata elaborando immagini analoghe a quelle ottenute con le bobine endorettali.

Grazie al facile posizionamento delle bobine AIR Coils, l'esame dura di meno e il paziente gode di un comfort maggiore. 

I centri MR che usano  AIR Coils e AIR Recon DL sono in grado di effettuare un numero maggiore di scansioni al giorno, e questo permette a più pazienti di accedere a questa tecnologia.

“Se vogliamo utilizzare la risonanza magnetica della prostata per lo screening di un’ampia fascia di popolazione”, aggiunge Oto, “ci serve un metodo veloce e pratico, ma allo stesso tempo accurato e riproducibile, in grado di garantire una buona qualità. Penso che AIR Coils riassuma tutte queste caratteristiche.”