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Una tecnologia vista attraverso gli occhi di quattro professionisti della medicina nucleare: responsabile di reparto, medico, tecnico e fisico

In occasione del Congresso della Radiological Society of North America (RSNA) 2024, GE HealthCare ha confermato il proprio impegno nello sviluppo di tecnologie diagnostiche innovative, progettate per rispondere alle esigenze specifiche dei reparti di medicina nucleare. Tra le priorità principali figurano il miglioramento della qualità dell’immagine e l’ottimizzazione dei flussi di lavoro, concretizzate in sistemi come la nuova SPECT/CT Aurora [i].

Questo approccio nasce dalla capacità di GE HealthCare di ascoltare e recepire le aspettative di quattro figure chiave: responsabile di reparto, medico, tecnico e fisico. Ogni professionista affronta sfide uniche e valuta le tecnologie in base alle proprie priorità.

  • I responsabili di reparto si concentrano su richieste cliniche, aspetti economici e scalabilità;
  • I medici privilegiano la qualità e l’affidabilità diagnostica;
  • I tecnici apprezzano flussi di lavoro intuitivi e tecnologie che migliorano il comfort del paziente;
  • I fisici mettono al primo posto precisione e versatilità.

GE HealthCare integra queste prospettive per sviluppare soluzioni scalabili e innovative, capaci di migliorare la qualità dell’assistenza.

Per i responsabili di reparto è fondamentale offrire un’assistenza di alto livello e orientata al paziente

Patrick Flamen,[ii]  responsabile del centro oncologico integrato del Belgio, gestisce ogni anno migliaia di esami PET e SPECT/CT in tre ospedali. Affronta quotidianamente sfide complesse come l'incremento della domanda di esami diagnostici, l'ottimizzazione della produttività del personale e le restrizioni economiche, mantenendo costantemente l'efficienza operativa e la sicurezza del paziente come priorità fondamentali

Le soluzioni innovative di GE HealthCare, come Aurora, supportano questi obiettivi migliorando la precisione diagnostica e ottimizzando i flussi di lavoro. “Aurora ci permette di offrire cure più efficienti, in particolare per i pazienti sottoposti a scansioni frequenti”, afferma Flamen.

Un aspetto cruciale è la riduzione della dose di radiazioni grazie alla tecnologia ASIR-V, che consente una diminuzione fino all’80% rispetto alla ricostruzione FBP, mantenendo la stessa qualità d’immagine[iii]. Ciò è particolarmente importante per i pazienti vulnerabili, come quelli pediatrici. Inoltre, l’integrazione di funzionalità diagnostiche consente di evitare trasferimenti verso altre aree per controlli aggiuntivi, riducendo i tempi di attesa e semplificando il percorso clinico.

I medici apprezzano la qualità dell’immagine e l’efficienza diagnostica

Carlos Artigas[ii], radiologo presso l’ospedale universitario di Bruxelles, sottolinea l’importanza di una tecnologia che garantisca diagnosi precise e che supporti un aumento dei carichi di lavoro. Aurora risponde a queste esigenze offrendo immagini di alta qualità e processi di acquisizione rapidi.

Artigas descrive Aurora come una soluzione versatile, adatta a numerose applicazioni, dalla scintigrafia ossea agli studi avanzati di ventilazione-perfusione. La possibilità di semplificare misurazioni complesse, come il contorno renale in una scintigrafia, velocizza il processo decisionale clinico. “La versatilità del sistema e le soluzioni in tempo reale hanno migliorato la nostra sicurezza diagnostica, aiutandoci a gestire i pazienti in modo più efficace”, osserva.

Efficienza e comfort per i tecnici

Florence Mbougue,[ii] tecnico di radiologia presso l’Erasme Hospital di Bruxelles, sottolinea come una tecnologia intuitiva migliori l’efficienza operativa e l’esperienza del paziente. Sistemi come Aurora rendono il lavoro quotidiano più semplice e migliorano la collaborazione tra il personale sanitario, creando un ambiente più sereno anche per i pazienti.

Precisione e versatilità per i fisici

Secondo Bruno Vanderlinden[ii], fisico presso il Brussels University Hospital,  i sistemi di imaging devono coniugare qualità diagnostica ed efficienza. Aurora rappresenta un alleato prezioso grazie alla capacità di passare rapidamente da imaging planare a tomografico e total body.

Questa flessibilità è essenziale per esami complessi, come le scintigrafie epatobiliari, che possono essere eseguiti con maggiore precisione e rapidità.

Il futuro della medicina nucleare

Le tecnologie progettate per la medicina nucleare devono rispondere alle esigenze di tutti i professionisti coinvolti. La SPECT/CT Aurora è una dimostrazione dell’impegno di GE HealthCare nel fornire soluzioni innovative, capaci di migliorare la qualità diagnostica e ottimizzare i flussi di lavoro, contribuendo a fare la differenza in numerosi contesti clinici.

Note

[i] Aurora è marchiata CE. In attesa di certificazione FDA 510(k) negli Stati Uniti.Non disponibile per la vendita negli Stati Uniti e nei paesi extraeuropei.

[ii] Le esperienze descritte si basano su opinioni personali e risultati ottenuti in contesti specifici. Poiché le variabili sono numerose (dimensione dell’ospedale, tipologia di casi, competenza del personale, ecc.), non è garantito che si ottengano gli stessi risultati in altre strutture.

[iii] a. ASIR-V consente una riduzione della dose dal 50% all’80% rispetto alla FBP, mantenendo la stessa qualità dell’immagine (qualità dell'immagine definita come capacità di rilevare basso contrasto).

b. Nella pratica clinica, l'utilizzo di ASiR-V può consentire una riduzione della dose di radiazioni TC, variabile in base al quesito clinico, alla corporatura del paziente, alla regione anatomica e alle modalità operative. Per definire la dose più appropriata al fine di ottenere immagini diagnostiche di qualità in relazione al quesito clinico specifico, si raccomanda di rivolgersi a un radiologo e un medico nucleare.

La capacità di rilevamento del basso contrasto (LCD), il rumore dell'immagine, la risoluzione spaziale e la presenza di artefatti sono stati analizzati utilizzando protocolli di riferimento standard per il confronto tra ASiR-V e FBP. L'LCD è stato misurato su sezioni di 0,625 mm ed è stato testato in modalità cranica e corporea, impiegando il MITA CT IQ Phantom (CCT183, The Phantom Laboratory) e un metodo basato su osservatori modello.