Quando Tom Langer si è svegliato nel cuore della notte con il battito cardiaco accelerato, ha capito subito che qualcosa non andava. Si è recato al pronto soccorso vicino a casa sua, nel Wisconsin sudorientale, dove gli è stata diagnosticata una fibrillazione atriale, un'irregolarità del ritmo cardiaco che aumenta il rischio di ictus e può provocare la formazione di coaguli di sangue.
Il cardiologo gli ha prescritto un farmaco per ristabilire il normale battito del cuore, ma nei mesi successivi Tom ha avuto nuovi episodi di aritmia, che lo hanno costretto a tornare più volte in ospedale. “Controllavo la mia pressione sanguigna”, racconta, “ma non potevo sapere con esattezza quale fosse il mio ritmo cardiaco”.
L'incertezza era snervante, una sensazione condivisa da milioni di persone affette da fibrillazione atriale, una condizione che colpisce 2,7 milioni di persone negli Stati Uniti e 37,5 milioni in tutto il mondo. A quel punto, il figlio di Tom, Mark, all'epoca direttore generale degli Ecosistemi ECG di GE HealthCare, gli ha suggerito una soluzione: un piccolo dispositivo portatile, il KardiaMobile di AliveCor, per monitorare la frequenza cardiaca a casa e distinguere tra battiti normali, tachicardia o fibrillazione atriale.
“Quando l’ho ricevuto, controllavo il mio cuore anche sei volte al giorno,” ricorda Tom. “Ero molto ansioso, ma vedere che tutto era a posto mi rassicurava.” Ogni volta che andava dal cardiologo, gli mostrava i risultati registrati dal dispositivo. Nel frattempo, Mark aveva iniziato a intuire il valore clinico dei dati generati.
“Un singolo ECG, che sia di AliveCor o di un altro produttore, è utile, certo. Ma quando i cardiologi possono esaminare una serie di ECG nel tempo, si delinea un quadro molto più chiaro,” spiega Mark. “Diventa possibile seguire l'evoluzione della malattia e valutare meglio l’efficacia delle terapie.”
C’era però un ostacolo: i pazienti dovevano portare con sé i dati del KardiaMobile agli appuntamenti o inviarli via email ai medici. Nonostante il valore di queste informazioni, mancava un'integrazione diretta con la cartella clinica elettronica.
Mark, nel suo ruolo in GE HealthCare, si era concentrato proprio su come migliorare la continuità delle cure tra ospedale e casa, con l'obiettivo di ridurre i ricoveri attraverso dispositivi che permettessero ai pazienti di gestire le loro condizioni cardiache autonomamente. AliveCor è diventata un partner chiave in questa missione.
Oggi, grazie a questa collaborazione, gli ECG eseguiti a casa con il KardiaMobile 6L, un dispositivo approvato dalla FDA che utilizza l'intelligenza artificiale, possono essere inviati direttamente al sistema MUSE Cardiac Management di GE HealthCare. In questo modo, i medici possono analizzare i dati e integrarli nel flusso di lavoro clinico. L’ECG più recente viene confrontato con i precedenti, migliorando le capacità diagnostiche e permettendo un monitoraggio continuo.
Questo sistema offre ai medici informazioni preziose senza alterare il loro flusso di lavoro quotidiano, aumentando la fiducia nella diagnosi e permettendo cure più proattive. E per pazienti come Tom, significa una maggiore sicurezza nel gestire la propria salute, che siano a casa o altrove.
“Il concetto di gestire la propria salute da casa sta prendendo sempre più piede,” afferma Mark. “Alcuni dei nostri clienti stanno scoprendo che, se riescono a monitorare i pazienti in modo più costante, potrebbero evitare molti ricoveri.”
Mark aggiunge che, sebbene gli ECG tradizionali eseguiti in ospedale e il monitoraggio ambulatoriale offrano dati importanti, il KardiaMobile 6L introduce un cambiamento radicale: i pazienti possono effettuare misurazioni regolarmente e in qualsiasi momento. "Il grande vantaggio di questo sistema di monitoraggio risiede nell’utilità diagnostica che esso fornisce al cardiologo, più che ad un beneficio diretto per il paziente, che di fatto non riceve un feedback in tempo reale sulla propria fibrillazione atriale" precisa Mark. Inoltre, consente di effettuare misurazioni in qualsiasi momento, a differenza di un monitoraggio tradizionale, che dura al massimo 30 giorni, lasciando i pazienti senza alcun tipo di controllo per il resto dell’anno, periodo in cui il cuore potrebbe subire molti cambiamenti."
AliveCor ha lanciato il KardiaMobile 6L nel 2019. Il dispositivo, l’unico al mondo a sei derivazioni, si connette a un’app su smartphone o tablet e permette ai pazienti di registrare un ECG in 30 secondi semplicemente tenendolo sulle dita e appoggiandolo sulla gamba. L'app fornisce un feedback immediato sul ritmo cardiaco e i dati vengono salvati per una facile consultazione futura.
Per Tom, che non avrebbe mai immaginato di utilizzare un dispositivo medico per monitorare il proprio cuore, il KardiaMobile è diventato uno strumento indispensabile. “In passato, l’unica cosa che potevo fare era prendere i farmaci e aspettare il prossimo controllo,” racconta. “Con questo dispositivo, mi sento più partecipe del mio percorso di cura, e questo ha fatto una grande differenza.”